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Repubblica democratica del Congo, nuove frontiere internazionali per Unict

L’Ateneo catanese espande sempre più il suo raggio di azione sul fronte delle politiche di cooperazione internazionale, legate all’accoglienza di studenti provenienti da paesi extra-Ue e a progetti di ricerca congiunta e di formazione che prevedano lo scambio reciproco di docenti, borsisti, studenti, laureati e dottorandi.

Un accordo quadro è stato firmato nei giorni scorsi con l’Università Cattolica del Graben, che ha sede a Butembo, una città nel nord est del Congo distante circa duemila chilometri dalla capitale Kinshasa, e coinvolge in prima battuta i dipartimenti etnei di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, Scienze politiche e sociali e Scienze umanistiche.

A siglare il protocollo di durata quinquennale, il rettore Francesco Priolo, e il gran cancelliere dell’Università africana, fondata alla fine degli anni ‘80 dalla diocesi di Butembo Beni, il vescovo mons. Melchisedec Sikuli Paluku, accompagnato da mons. Salvatore Rumeo, appena insediato a capo della diocesi di Noto, gemellata sin dal 1988 con quella congolese. All’incontro erano presenti, tra gli altri, anche alcuni direttori dei dipartimenti interessati, Mario D’Amico (Di3A) e Marina Paino (Disum) e il direttore generale Giovanni La Via.

tre persone sedute a un tavolo

L’Università del Graben è una delle poche realtà di alta formazione presenti nel Nord-Kivu, la provincia di Butembo a ridosso dell’equatore, che fino allo scoppio della guerra civile, con il sanguinoso scontro fra le etnie Hutu e Tutsi e i continui contrasti con le milizie del vicino Ruanda, costituiva un importante centro commerciale del Paese, con numerosi ospedali, un proprio aeroporto e una rilevante attività agricola e zootecnica. L’ateneo cattolico offre corsi di Scienze agrarie, Giurisprudenza, Economia e Management, Medicina e Sanità pubblica, Scienze sociali, politiche e amministrative, Farmacologia, Veterinaria, Scienze e Tecnologie informatiche, con un’animata vita studentesca.

«L’accordo sottoscritto con l’Università del Graben – ha affermato il rettore Priolo -, ci permette di rilanciare delle vecchie collaborazioni siglate negli anni scorsi, alcune su impulso del prof. Filadelfio Basile, e noi intendiamo adesso supportare con convinzione e risorse premiali tutte le iniziative di mobilità da e verso questa realtà, anche per dare un segnale rispetto alle incertezze sanitarie, ambientali e di instabilità politica che attanagliano questa regione del Paese africano». Potranno essere quindi messi in cantiere progetti specifici in materia di agricoltura e zootecnia, a supporto dei produttori e allevatori locali, ma anche di mediazione linguistica e culturale e nel settore politico-sociale.

Ultima modifica: 
27/03/2023 - 13:26