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ULTRAPLACAD, riflettori su un progetto di ricerca catanese

Riflettori internazionali ancora puntati sui risultati del progetto europeo “ULTRAsensitive PLAsmonic devices for early CAncer Diagnosis - ULTRAPLACAD”, coordinato dal prof. Giuseppe Spoto, ordinario di Chimica analitica al Dipartimento di Scienze chimiche dell'Università di Catania.

Il progetto

Il progetto, finanziato dal programma Horizon 2020 "Personalising health and care (H2020-PHC-2014-two-stage)", Topic: "Development of new diagnostic tools and technologies: in vitro devices, assays and platforms (PHC-10-2014)", è un'iniziativa d'eccellenza tanto da essere stato annoverato tra le Success Stories della Commissione Europea per la sua idea potenzialmente rivoluzionaria, interessante e innovativa. Il progetto, che si è concluso alla fine del 2018, ha realizzato un prototipo industriale di un nuovo strumento per biopsia liquida, il cui prototipo è stato collocato nei laboratori dell'Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” di Roma.

La biopsia liquida

Si tratta di un dispositivo compatto e dai costi contenuti, per l'individuazione dei biomarcatori del cancro che circolano nel sangue, che intende offrire ai medici la possibilità di controllare più pazienti e portare a una diagnosi precoce del cancro, oltre a un miglioramento dei trattamenti di follow-up dopo l'intervento chirurgico. L'obiettivo, infatti, è quello di riuscire a diagnosticare questa forma di tumore già nelle primissime fasi del suo sviluppo attraverso un semplice prelievo di pochi millilitri sangue, senza bisogno di ricorrere a metodi diagnostici più invasivi. Le ricerche, coordinate dal Consorzio interuniversitario INBB attraverso l’Università di Catania, hanno coinvolto sette Paesi europei e 13 centri di ricerca e aziende che hanno lavorato per mettere a punto un nuovo metodo di analisi in grado di verificare la presenza di alcune molecole associate al tumore del colon-retto direttamente sul sangue dei pazienti (biopsia liquida), sfruttando le nuove tecnologie per l’analisi molecolare ultrasensibile. 

Cosa fa per me l'Europa

Di recente, inoltre, il Parlamento europeo, attraverso il suo servizio di ricerca, ha attivato un portale disponibile in tutte le lingue europee su "Cosa fa per me l'Europa", che presenta – tramite alcune brevi schede organizzate per temi – alcune delle numerose iniziative attivate a vantaggio dei cittadini dell’Unione. ULTRAPLACAD è uno dei 5 progetti citati, su oltre 1600 progetti finanziati dal programma Horizon 2020 sul tema "cancro", nella scheda che descrive cosa l'Europa faccia per i "Pazienti affetti da cancro".

Rai Scuola

Il programma “Memex Nautilus” del canale tematico digitale “Rai Scuola”, nella puntata dal titolo "Sangue, il fluido della vita" andata in onda il 12 settembre (e in replica il 19 settembre), ha dedicato ampio spazio a quanto costruito all'interno dell'ospedale Regina Elena (partner del progetto ULTRAPLACAD) in relazione ai metodi di biopsia liquida sviluppati proprio nel contesto di tale ricerca. Il servizio spiega cosa sia la biopsia liquida e mostra il prototipo industriale ULTRAPLACAD realizzato all'interno del progetto, riproponendo ampi stralci del video promozionale. 

Tra gli intervistati, il dottor Patrizio Giacomini, responsabile dell’unità di biopsia liquida del “Regina Elena”, che ogni anno accoglie diverse migliaia di pazienti oncologici, componente del Comitato Scientifico dell'Istituto Superiore di Sanità e vincitore, per l'anno 2019 del "Best Practice in Personalised Medicine" Recognition, assegnato da The International Consortium for Personalised Medicine (ICPerMed). Il dott. Giacomini è stato premiato proprio per il lavoro svolto per Ultraplacad, che ha integrato metodi basati sulle nanotecnologie per lo sviluppo di nuovo approcci per la diagnostica dei tumori.

Ultima modifica: 
17/09/2019 - 17:28