Paesaggio
La Riserva Naturale Orientata "Vallone di Piano della Corte" è collocata nella parte settentrionale dei Monti Erei, tra modesti rilievi intervallati da blande colline, circondate ad est dal massiccio vulcanico etneo, ben visibile quando l’aria è tersa, e a nord dalla catena dei Nebrodi.
Il torrente è impostato su un’ampia vallata delimitata da una serie di rilievi, a nord il Monte Santa Venera (657 metri s.l.m.) e la Rocca di Agira (824 metri s.l.m.), a sud Poggio Tondo (724 metri s.l.m.) e monte Sant’Agata (741 metri s.l.m.).
Il corso d’acqua ha regime torrentizio, rimanendo in secca per buona parte dell’anno. Le acque, incanalate in percorsi brevi e ripidi, confluite sul torrente Brace, giungono sul fiume Dittaino a sua volta tributario del Simeto, per sfociare quindi sul mar Ionio. Il torrente nel tratto alto forma incisioni strette e profonde, nel tratto intermedio, sotto monte Sant’Agata, scava delle gole tortuose, formando per lunghi tratti pareti verticali, alte fino a 10 metri, offrendo uno scenario di straordinaria bellezza. Nelle forre le acque permangono tutto l’anno, divenendo, soprattutto nei mesi estivi, dei veri e propri serbatoi di biodiversità. Nel tratto terminale dell’area protetta infine il vallone si allarga e i versanti, di natura prevalentemente argillosa, soggetti ad un'intensa erosione, assumono a tratti aspetti di tipo calanchivo. Con le piene, il corso d’acqua, soprattutto nel suo ultimo tratto, viene spesso rimodellato da frequenti movimenti franosi.
Il Vallone è caratterizzato nella parte alta dalla vegetazione forestale igrofila, quindi da alberi ad alto fusto, caducifoglie, tra questi svettano piante di eccezionali dimensioni, veri e propri “patriarchi” della vallata. Lungo l'alveo del torrente, si trovano inoltre popolamenti a specie erbacee igrofile o anfibie che, insieme al bosco ripariale, rendono il Vallone un ambiente di grande pregio naturalistico e ne hanno determinato l’istituzione a Riserva. Il tratto inferiore è caratterizzato da tamericeti intervallati da prati umidi.
Il torrente, lungo il suo corso, attraversa ambienti molto diversi, in buona parte plasmati dalle attività umane. È diffusa l’attività agricola, essa però è strettamente di tipo estensivo, osservando pratiche tradizionali, storicamente documentate per questi luoghi. Nel tratto a monte, attorno a Poggio Tondo, i versanti sono occupati dai querceti caducifoglie che rappresentano l'originario mantello forestale del territorio. Nel tratto intermedio sono diffuse le colture arboree, prevalentemente oliveti e mandorleti, infine nel tratto basso, quello più pianeggiante, dominano i seminativi.