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Al via PETERE, indagine su neolaureati e lavoro

La ricerca PETERE (acronimo di: Preferences for Employment and Training as Elected by REcent graduates) si propone di acquisire conoscenza strutturata sui percorsi e sulle difficoltà trovate dei neolaureati nel mercato del lavoro, sulla loro capacità di fare fronte autonomamente alle difficoltà del mercato e sul bisogno da loro percepito di supporto psicologico e funzionale ai fini del reperimento di un lavoro, o della ricerca di un nuovo e più congruente lavoro.

Il contesto

Le difficoltà della transizione scuola-lavoro sono state considerevolmente acuite dagli effetti del COVID-19 e dalle restrizioni imposte per limitarli.

Tali difficoltà riguardano i laureati di tutte le aree disciplinari, seppure in misura variabile. Inoltre, è prevedibile che le difficoltà non si esauriscano con l’allentamento delle misure anti-COVID poiché queste hanno inciso a fondo nella cosiddetta economia reale.

Rispetto all'indagine nazionale AlmaLaurea, che fotografa l’esito della ricerca di lavoro dei laureati e all'indagine retrospettiva (a tre anni dal titolo) sui laureati che ISTAT svolge circa ogni tre anni, con motivazioni analoghe a quelle di AlmaLaurea, la ricerca PETERE intende documentare la ricerca di lavoro del neolaureato proprio dal punto in cui si esauriscono gli obiettivi delle due indagini citate, immedesimandosi nel neolaureato in cerca di lavoro – o in cerca di migliore lavoro – sondando la percorribilità di obiettivi lavorativi creativi ed innovativi, quali l’autoimprenditorialità e lo smart working ed esaminando la capacità del neolaureato di fare fronte alle difficoltà del mercato con le sue forze e, eventualmente, con il sostegno dell’Università.

L’indagine

l Responsabili scientifici del progetto sono il prof. Salvatore Ingrassia del dipartimento di Economia ed Impresa e la prof.ssa Venera Tomaselli del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania. Al progetto concorreranno l’Area dei Sistemi Informativi, l’ufficio Placement e l’ufficio per la Tutela dei dati personali. Il coordinamento della ricerca è svolto al livello nazionale dal prof. Luigi Fabbris.

Le attività prevedono la definizione e l'informatizzazione di un questionario, la creazione dell’indirizzario dei neolaureati, la rilevazione dei dati mediante metodo CAWI (Computer Assisted Web-based Interviewing) e la creazione di basi di dati anonimizzate di ateneo, l’analisi dei dati su base d'ateneo e con finalità comparative a livello di tutti gli atenei coinvolti, la redazione di articoli scientifici e di un rapporto di ricerca conclusivo, la presentazione dei risultati sia all’interno dei singoli atenei sia in ambito scientifico nazionale.

Le attività della prima fase dell’indagine si svilupperanno nell’arco di 18 mesi a partire dalla prima sessione di laurea di novembre 2021 e si completeranno a maggio 2023. La seconda fase avrà inizio circa un anno dopo la conclusione della prima.

Gli obiettivi

Gli obiettivi informativi della ricerca PETERE sono i seguenti:

  • Evidenziare i problemi che laureati/e incontrano nella ricerca del lavoro. La rappresentazione richiederà la realizzazione di più indagini sulle stesse persone, a minima distanza dal conseguimento del titolo e a distanza di un certo numero di anni dall’ingresso nel mercato del lavoro, al fine di valutare l’effetto congiunto dei cambiamenti intervenuti nel mercato, degli interventi svolti dalle istituzioni per potenziare la capacità di inserimento dei/lle laureati/e e delle azioni svolte dai/lle laureati/e stessi/e per ottenere un lavoro che sia ragionevolmente coerente con la formazione acquisita. 
  • Valutare con appropriati test psicometrici la capacità di laureati/e di fare fronte alle difficoltà del mercato. Il questionario dovrà, pertanto, contenere un test che può autosomministrarsi anche prima del conseguimento della laurea e che dà la possibilità di rendersi conto della opportunità di ricorrere al supporto di servizi universitari volti a potenziare la sua capacità di superare le difficoltà del mercato. 
  • Valutare l’interesse e la disponibilità di laureati/e a svolgere attività lavorative innovative, quali lo smart-working e l’autoimprenditorialità. Lo smart-working è una possibilità di lavoro che i recenti provvedimenti restrittivi hanno portato alla ribalta e che può essere un modo per agevolare, assieme al part-time, l’inserimento lavorativo di neolaureati/e. 
  • Acquisire disponibilità di laureati/e ad usufruire servizi universitari di supporto e proposte di nuovi servizi congruenti con i problemi incontrati. I laureati sono, a questo fine, utilizzati come testimoni privilegiati del mercato in grado di cooperare con le istituzioni nel determinare le necessità di supportare la ricerca del lavoro. Oltre, naturalmente, ad evidenziare la disponibilità di laureati/e a ricorrere alle strutture universitarie per potenziare le proprie capacità di far fronte alla difficoltà incontrate.

I partner

Gli atenei finora coinvolti nella ricerca sono: Università di Bari, Università “Federico II” di Napoli, Università di Firenze, Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Napoli “Parthenope”, Università di Padova, Università di Milano – Bicocca, Università di Roma – Tor Vergata. 

Ultima modifica: 
21/12/2021 - 09:05