Università di Catania
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SIMASEED

Seed banks enhancement for native species conservation in the Sicily-Malta Cooperation Area
logo del progetto simaseed
Classificazione: 
internazionali
Programma: 
Programmi di cooperazione transfrontaliera
Call / Bando: 
INTERREG V-A ITALIA -MALTA 2014-2020
Settore ERC: 
Life Sciences
Ruolo Unict: 
Coordinatore
Durata del progetto in mesi: 
36
Data inizio: 
Giovedì, 1 Marzo 2018
Data fine: 
Lunedì, 1 Marzo 2021
Costo totale: 
€ 1.884.981,20
Quota Unict: 
€ 608.463,00
Coordinatore: 
Università degli Studi di Catania
Responsabile/i per Unict: 
Antonia Cristaudo
Dipartimenti e strutture coinvolte: 
Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali
Altri partner: 

Università di Malta, Regione Siciliana - Assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea (Siracusa), Gozo.

Abstract

Sicilia e Malta ospitano gran parte della biodiversità del bacino del Mediterraneo (fauna e flora) attualmente minacciata da molteplici fattori (ambientali, antropici, economici, sociali, politici e istituzionali).

Il partenariato proposto per l’attuazione congiunta del progetto, composto da Università di Catania, Università di Malta, Regione Sicilia e Ministero per Gozo, metterà insieme competenze e abilità per raggiungere la sfida comune, che è quella di fermare la perdita di biodiversità, facendo uso delle moderne biotecnologie, lavorando insieme per standardizzare le best practice e lo sviluppo di protocolli comuni, assicurando la sostenibilità e la conservazione a lungo termine sia delle piante che degli habitat (Direttiva CE 92/43).

Il progetto si propone di contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità e promuovere un modello di sviluppo sostenibile transfrontaliero, migliorare lo stato di conservazione della flora selvatica e promuoverne l’impiego nel restauro ambientale e nel settore vivaistico. Questi obiettivi saranno raggiunti attraverso la conservazione di semi nelle banche del germoplasma (conservazione ex situ), la conseguente macro-micropopagazione delle specie scelte e il rinforzo (conservazione in situ) delle loro popolazioni negli Habitat minacciati della rete Natura 2000.

Gli output del progetto possono essere utilizzati da molti beneficiari: ricercatori per studi e pubblicazioni scientifiche, enti locali per applicazioni pratiche (ripristino delle aree urbane con specie autoctone), imprese start-up e spin-off per intraprendere la coltivazione di specie autoctone e attività commerciali verdi, studenti, lavoratori e tecnici, per migliorare il proprio know-how in materia di conservazione della biodiversità.

L'aspetto innovativo del progetto sta nel proporre un approccio combinato tra i metodi di conservazione in situ ed ex situ, oltrepassando i limiti che entrambi mostrano se usati separatamente.