Università di Catania
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Collezione storica di Anatomia Umana

reperto osteologico: cranio
Edificio A del Comparto 10, in Via santa Sofia - 95123 Catania

La collezione storica di Anatomia Umana, afferente al Dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche e tecnologie avanzate “G.F. Ingrassia” dell’Università di Catania, è conservata presso un locale dedicato, sito al primo piano dell’edificio A del Comparto 10, in Via santa Sofia a Catania. Essa contiene antiche riproduzioni anatomiche, tavole anatomiche e preparati dissecati a secco ad opera dell’anatomista senese Paolo Mascagni, oltre a una ricca collezione osteologica.

Le riproduzioni anatomiche sono in cera e appartengono a Giuseppe Astorri, ceroplasta bolognese. Di particolare pregio le riproduzioni di cinque embrioni nelle differenti fasi dello sviluppo.

A Francesco Bertè, anatomista che operò a Catania dal 1881 al 1895 presso l’antico teatro anatomico Nicolò Tezzano e poi al Palazzo Ingrassia, appartiene la collezione di preparati osteologici. La collezione contiene reperti antropologici umani e reperti animali. Di particolare interesse il cranio di bambino ove possibile osservare le fontanelle anatomiche.

La collezione inoltre raccoglie più di 700 crani siciliani e oltre 1000 ossa umane disarticolate, scheletri interi, di cui uno proveniente dalla necropoli di Naxos, risalente a due millenni addietro.

Di altissimo pregio scientifico e storico sono i preparati anatomici dissecati a secco ad opera di Paolo Mascagni, anatomista senese (1755-1815), noto per la vasta produzione di atlanti anatomici e tavole di illustrazione. I reperti trattati a secco riguardano due teste, un collo, una pelvi, un’aorta, un ginocchio e un arto superiore.

La collezione annovera inoltre una serie di tavole anatomiche realizzate dal Mascagni e appartenenti all’Opera Anatomia Universa, prezioso atlante anatomico al quale Mascagni lavorò per più di trent’anni. Le tavole, che riproducono diversi distretti anatomici con elevatissima precisione, furono protette durante il secondo conflitto mondiale nei sotterranei del Palazzo Ingrassia, e successivamente rinvenute dal Prof. Adalberto Passaponti, Direttore dell’Istituto di Anatomia Umana dal 1971 al 1992.