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Piano per la ricerca d’Ateneo, al via il bando Chance

Quattro milioni di euro a sostegno della ricerca d’Ateneo. È quanto il Consiglio di amministrazione dell’Università di Catania, nella seduta del 15 marzo scorso, ha stanziato per migliorare la performance dell’Ateneo a livello nazionale e internazionale, attraverso due precise linee di intervento contenute nel Piano per la ricerca 2016/2018. I fondi provengono per 2,5 milioni da stanziamento 2016 e per 1,5 milioni da residui di precedenti assegnazioni.

«Il nostro obiettivo - spiega il rettore Francesco Basile - è quello di sostenere le attività dei docenti dell’Ateneo stimolando, in particolare, la progettazione internazionale e il “protagonismo” progettuale dei più giovani, attraverso una differenziazione delle linee di finanziamento e l’attribuzione ai dipartimenti della responsabilità di indirizzo nell’utilizzo delle risorse. Intendiamo, inoltre, favorire la ricerca interdisciplinare e il miglioramento della dotazione strumentale dei dipartimenti».

La prima linea di intervento si riassume nel bando “Chance” (dotato di 750 mila euro complessivi), che finanzia iniziative di supporto per quei docenti dell’Università di Catania che abbiano partecipato in qualità di coordinatori e/o di partner all’elaborazione di proposte progettuali nell’ambito delle azioni finanziabili su bandi competitivi.

In altre parole, l’Ateneo intende sostenere e incentivare la partecipazione ai bandi competitivi attraverso un contributo assegnato ai ricercatori valutati positivamente ma non finanziati per mancanza di risorse. Lo scopo è pertanto quello di rafforzare la capacità progettuale, migliorare i risultati ottenuti e presentarsi con un maggiore grado di competitività ad altri bandi competitivi. Potranno beneficiare dei contributi i docenti dell’Ateneo che abbiano presentato proposte progettuali a partire dal 1° gennaio 2014 nell’ambito di bandi internazionali o nazionali competitivi e che prevedano una valutazione da parte di revisori indipendenti, ottenendo una valutazione positiva di finanziabilità, ma non ricevendo fondi per insufficienza delle risorse disponibili.

A titolo di esempio, rientra in questa fattispecie chi nelle call H2020 abbia superato la soglia di ammissibilità al finanziamento definita nella call oppure, nel caso degli ERC Grants, sia stato ammesso all’intervista; oppure, ancora, sul bando PRIN 2015, abbia ricevuto un giudizio di ottima o eccellente qualità.

Le risorse stanziate dal bando “Chance” saranno assegnate, seguendo i criteri del bando stesso, da una commissione composta da quattro docenti rappresentativi delle diverse aree scientifiche. I fondi dovranno essere utilizzati per attività di ricerca e/o networking o di supporto alla redazione dei progetti.

La presentazione delle domande di contributo potrà essere effettuata esclusivamente attraverso la compilazione della modulistica online disponibile nell’area dedicata al bando sul sito di ateneo (il proponente potrà accedere all’area riservata con le medesime login e password personali utilizzate per i servizi online dell’Ateneo). La compilazione elettronica delle domande sarà attiva a partire dal 2 maggio 2017 e fino alle ore 12.00 del 31 maggio 2017; per informazioni e assistenza è attivo un servizio di helpdesk all’indirizzo email ricerca@unict.it.

La seconda linea di intervento del PdR 2016-18 punta a esaltare il ruolo dei dipartimenti dell’Ateneo come sede specifica della elaborazione di strategie di ricerca scientifica connesse alla costruzione di una propria identità scientifica e culturale. I dipartimenti sono così chiamati a promuovere la realizzazione di progetti di ricerca a carattere innovativo, e potranno anche procedere all’acquisto, all’aggiornamento e alla sostituzione delle attrezzature scientifiche e/o delle dotazioni librarie, potenziando e valorizzando i loro laboratori di ricerca e le loro biblioteche. Questi interventi saranno sostenuti da una dotazione complessiva di 3,25 milioni di euro, ripartiti tenendo conto del numero di docenti operativi in relazione alla VQR 2011-2014.

Uno degli aspetti più rilevanti del Piano della Ricerca riguarda, infine, l’incentivazione alla valutazione esterna. I dipartimenti avranno a disposizione 6 mila euro ciascuno per finanziare le spese relative alla costituzione e operatività di Advisory Board composti da 3-5 soggetti di elevata qualificazione scientifica internazionale, il cui compito sarà quello di predisporre report sul dipartimento, di fornire indicazioni su possibili indirizzi per il miglioramento della performance scientifica e svolgere attività di monitoraggio.

L’Ateneo intende così - anche attraverso quote premiali sul fondo destinato alla ricerca dipartimentale negli anni successivi - favorire un’approfondita conoscenza dello stato dell’attività scientifica di ciascun dipartimento, anche in relazione alle tendenze delle comunità scientifiche di appartenenza, e al monitoraggio delle azioni intraprese.

Ultima modifica: 
25/05/2017 - 10:03